L’addio è ormai certo anche se manca l’ufficialità ma tanto a Roma quanto a Pescara si inizia a pensare al futuro. Se, come sembra, Zeman si legherà venerdì alla Roma ma verrà annunciato solo domenica o lunedì (anche contando che sabato sarà a Pescara per il ‘Memorial Mancini’), il Pescara sonda il terreno con i papabili alla sostituzione del boemo. “Non ci faremo trovare impreparati”, ha dichiarato spesso in questi giorni il Presidente Sebastiani in risposta alle domande dei cronisti sull’eventuale futuro del Delfino senza il suo ultimo traghettatore. "Zeman andrà alla Roma”, ha poi detto stamane ai microfoni di Radio Manà Manà Sport. La scelta del successore, tuttavia, non avverrà presumibilmente prima di 7 giorni.
IL PREFERITO - Esperto, bravo tatticamente, capace di lavorare con i giovani, conosce la piazza per averci già operato, con alterne fortune, in passato: Delio Rossi resta il preferito in casa Pescara. Il tecnico sembra attratto dalla possibilità del ritorno ma ha chiesto tempo per riflettere: ha offerte all’estero ma, più che queste, pesano i recenti fatti di Firenze (squalifica di 3 mesi inclusa).
IN RIALZO - Giovane, con una precisa identità tattica, in grado di lavorare con giocatori di prospettiva e voglioso di emergere: l’identikit calza a pennello a Ciro Ferrara, attuale C.T. dell’Under 21 che in questa stagione ha fatto incetta dei talenti biancazzurri per la sua Nazionale (nell’ultima convocazione erano addirittura 5 i dannunziani selezionati, un record). I buoni uffici di Vincenzo Marinelli sono la principale arma nell’abboccamento tra le parti che con il passare del tempo sta prendendo corpo. E’ lui attualmente l’alternativa a Rossi con sorpasso quasi effettuato. Altre idee conducono a Zola e Casiraghi ma la scarsa esperienza dei due in panchina sembra giocare a loro sfavore. Desideroso di riscatto dopo qualche stagione non indimenticabile seguita al capolavoro Cesena, personaggio lontano dalle luci della ribalta e dedito al lavoro, Pierpaolo Bisoli è nome che piace e sul quale si può lavorare a fari spenti. Non ha pretese alte di ingaggio, è ‘aziendalista (nell’accezione nobile del termine) e tatticamente è ritenuto sagace.
STABILI - Stabili le quotazioni di Giampaolo e Bergodi. Il primo, fratello dell’indimenticato Federico, ha esperienza, è meticoloso sul lavoro e possiede una grande preparazione calcistica, qualità da non sottovalutare. E’ reduce da esoneri e suggestioni non concretizzate (la panchina Juve prima di Ferrara, ad esempio) e da ‘propheta in patria’ (è abruzzese) sarebbe intrigato dall’esperienza in riva all’Adriatico. Il secondo, ex calciatore biancazzurro, conosce la piazza ma non ha mai allenato in Serie A: è scelta alternativa ad altre e la sua candidatura verrà valutata solo in caso di non accordo con altri papabili.
IN RIBASSO - Calano quasi a picco le altre idee, da Calori (già lo scorso anno avvistato a Pescara a colloquio con la dirigenza prima di chiudere la trattativa con la prima scelta Zeman), a Di Francesco (il ‘cavallo di ritorno’ non trova favorevoli tutti i soci del Delfino e c’è l’ipotesi Livorno) passando per Mangia, Cosmi e gli outsiders Stroppa, Gautieri e Foscarini. L’ex Genoa e Inter Gasperini appare fuori dal lotto così come Malesani e Marino(Catania per lui).
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