mercoledì 3 ottobre 2012

Stroppa: ‘Non bisogna abbassare la guardia, c’è da migliorare’


Per far intendere quale clima si respira in casa Pescara dopo il terzo risultato utile consecutivo, partiamo da fine conferenza stampa di mister Stroppa e dalla risposta che il mister fornisce ad un cronista che chiedeva un pronostico per l’imminente Derby di Milano.

“Visto che siamo a pari punti con il Milan, mi verrebbe voglia di fare una battuta…”, dichiara suscitando l’ilarità generale. Buon umore, dunque, ma piedi ben saldi per terra: l’inizio dell’incontro con la stampa chiarisce che non c’è miope esaltazione dopo i 7 punti conquistati in 8 giorni. “Non bisogna abbassare la guardia, c’è tanto da migliorar. Anche se siamo già migliorati in alcune cose, siamo consapevoli che bisogna continuare a lavorare ed i risultati ci danno una mano. A volte non siamo squadra nel sacrificio a ripiegare, nella gestione della palla e nell’attaccare insieme: lo facciamo solo a tratti. Siamo migliorati tanto nella tenuta del campo e nella fase difensiva non lavoriamo solo di reparto: questi sono aspetti positivi ed i risultati si iniziano a vedere. Non vedo ancora la squadra che possiamo essere, i limiti che abbiamo ci sono ancora perché alcuni ragazzi non hanno ancora la consapevolezza di dove siamo. Ci manca un po’ di sfrontatezza e siamo ancora un po’ timidi ed ingenui. Siamo comunque un’altra squadra rispetto alla prima giornata con l’Inter quando sembravamo i padroni di casa gentili con l’ospite, ora ci facciamo rispettare. Dobbiamo però crescere ancora”.

Si inizia tuttavia a pensare alla Lazio e alle soluzioni da adottare rispetto all’emergenza, specialmente difensiva, in atto nel suo team. “. Affronteremo quella che io definisco una corazzata, Abbiamo soluzioni in difesa, Colucci spero possa farcela ma se così non fosse nella mia testa c’è già la soluzione per sostituirlo. Vedremo a fine settimana come starà”. Ci si attende contro i biancocelesti una grande prova di Quintero che a Cagliari ha deluso: “era appannato in entrambe le fasi, le difficoltà erano oggettive e resta sempre più importante la squadra rispetto al singolo. Non potevo fare altro che sostituirlo nonostante mancassero 3 minuti alla fine del primo tempo”. I titoli dei giornali e le lodi ricevute non destabilizzano un tecnico fino a 2 settimane fa sulla graticola: “potevo andare a casa, ne sono consapevole, ma non posso avere paura di un esonero per fare questo mestiere. Ho sempre creduto nel mio lavoro e la squadra è sempre stata viva. Forse era prematuro esonerare Stroppa, anche se non dovrei essere io a dirlo, bisogna ringraziare Presidente e direttore sportivo perché hanno apprezzato il lavoro anche nel momento difficile e capito la situazione”. Sebastiani e Delli Carri, dunque, hanno avuto un modus operandi diverso rispetto ai colleghi: sono infatti saltate già 3 panchine in Serie A. “gli allenatori sono scelti perché o di moda o perché raccomandati, quasi mai per le loro metodologie. Mi sono sempre chiesto su quali basi si scelgono gli allenatori. Io sono felice di essere considerato per quello che faccio e per quello che sto facendo”. Chiude con una riflessione generale sul campionato: “credi i veri valori non siano ancora venuti fuori, è normale che avere tra un po’ di tempo questa distanza dalle ultime 3 potrà darci una bella spinta…”
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